La Corte di Cassazione è tornata sull’operatività del Modello Organizzativo ex. D.Lgs. 231/2001.

Credits: Dott.ssa Francesca Lanzetti 


Abstact: Gli Ermellini con sentenza n. 38025 del 2022 hanno ribadito che l’adozione del MOG, dopo la commissione del reato, deve essere reso operativo al fine di uno sconto di pena ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 231/2001.



La Suprema Corte ha ribadito che il Modello Organizzativo deve essere “reso operativo”, non solo attraverso l’adozione dello stesso e tramite la nomina dell’Organismo di Vigilanza, ma elemento imprescindibile è la concreta operatività del Modello all’interno della realtà societaria. Il mix tra adozione, applicazione concreta e nomina dell’Organismo di Vigilanza permetterebbe il riconoscimento dell’attenuante prevista dall’art. 12 c. 2 lett.b del D.Lgs. 231/2001.

In particolare, l’attenuante in questione consente la riduzione da un terzo alla metà se, prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado, viene adottato e reso operativo un Modello Organizzativo idoneo a prevenire i reati della specie di quello verificatosi.

Nel caso di specie l’ente è stato condannato per i reati previsti dagli artt. 24 ter c. 2 e 25 undecies. Uno dei motivi di ricorso in Cassazione argomentava intorno al mancato riconoscimento dello sconto di pena, a seguito dell’adozione del Modello e della nomina di un Organismo di Vigilanza post factum.

Un Modello può ritenersi operativo solo nel caso in cui vengano individuate le cosiddette “zone sensibili“ ovvero quelle più esposte al rischio di reati e vengano istituti processi gestionali delle stesse; vengano adottate procedure e protocolli operativi finalizzati a vincolare le condotte di chi opera nelle zone più a rischio di commissione di illeciti; una costante attività di vigilanza da parte dell’OdV, con conseguente segnalazione da parte dello stesso di eventuali criticità agli organi gestori; infine, costanti flussi informativi da e verso l’Organismo di Vigilanza.

È di primaria importanza, quindi, l’adozione e la successiva implementazione del Modello al fine di ottenere una riduzione della pena.


Credits: Dott.ssa Francesca Lanzetti